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domenica 3 dicembre 2023

RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE, NECESSARIE POLITICHE DI SICUREZZA STRADALE

 





UE e Governi nazionali adattino le politiche di sicurezza stradale alle esigenze di una popolazione che invecchia

07.11.2023

Rapporto ETSC - Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti

Unione Europea e governi nazionali devono adattare le politiche di sicurezza stradale alle esigenze di una popolazione che invecchia, migliorando - con infrastrutture sicure e ben protette - la sicurezza di pedoni e ciclisti anziani, e garantendo che gli automobilisti anziani non risultino discriminati a causa dell’età.

Sono queste le principali indicazioni che si ricavano da “Reducing older people’s deaths on European roads - PIN Flash 45”, il rapporto del Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (ETSC) - l'organizzazione indipendente e senza scopo di lucro impegnata a ri-durre il numero di morti e feriti nei trasporti in Europa.

“Poiché la popolazione europea continua ad invecchiare – ha dichiarato Jenny Carson, coautrice della ricerca - questo Rapporto sottolinea la necessità di un approccio globale alla sicurezza stradale degli anziani, che bilanci le misure di sicurezza con i vantaggi derivanti da una mobilità attiva ed indipendente”.

Il Rapporto sottolinea come le stesse collisioni che, in utenti più giovani, possono comportare conseguenze lievi, per le persone di 65 anni o più rischiano di avere esiti gravi o addirittura fatali, a causa del maggiore rischio di mortalità in caso di impatto fisico.

Nel nostro Paese, in particolare - uno dei più longevi in ambito europeo, dove gli over 65 rappresentano, ormai, quasi un quarto della popolazione totale - garantire agli anziani una mobilità attiva, indipendente e sicura è una delle sfide, allo stesso tempo, più difficili e rilevanti. Basti considerare che, in un solo anno (2022), sulle nostre strade sono deceduti 960 anziani (2,6 al giorno) e 28.374 (77,7 al giorno: 3 ogni ora) sono rimasti feriti.

Lo svantaggio delle classi di età più anziane è evidente considerando la distribuzione dei tassi di mortalità stradale per fasce di età: a fronte di una media nazionale pari a circa 53 morti per milione di abitanti, tale valore sale a 86 tra gli 80 e gli 84 anni e a 106 nelle fascia 85-89 anni.

Tra i principali risultati ottenuti in materia, il Rapporto evidenzia:

 

  • una riduzione media annua del 3% della mortalità stradale degli anziani nell'UE25 negli ultimi dieci anni, in gran parte dovuta ai miglioramenti registrati complessivamente nella sicurezza stradale;
  • la presenza di variazioni significative nella sicurezza stradale tra vari i paesi. Quello più sicuro per gli anziani è la Norvegia, seguita da Lussemburgo e Regno Unito, mentre Romania, Serbia e Bulgaria registrano la più alta mortalità stradale in questa categoria di cittadini;
  • la presenza di variazioni significative nella mortalità stradale degli anziani a seconda della modalità di trasporto, della fascia di età e della tipologia di collisione;
  • una percentuale significativa costituita da anziani tra i pedoni e ciclisti uccisi in incidenti stradali: è fondamentale, quindi, comprendere le criticità presenti in queste tipologie di sinistro per elaborare misure efficaci di sicurezza stradale;
  • una popolazione europea che continua ad invecchiare e quindi la necessità che le politiche in materia si evolvano per rispondere ai requisiti di sicurezza specifici per questa fascia demografica. Il Rapporto evidenzia, inoltre, il problema, spesso trascurato, delle cadute dei pedoni in strada, sottolineando l’importanza di monitorare tali eventi per favorire la mobilità attiva e migliorare la sicurezza di coloro che si spostano a piedi.
  • Leggi qui la notizia completa


mercoledì 12 luglio 2023

RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: DECENNIO 2013-2022, INCIDENTI MORTALI UE + 4%

 


ACI- ETSC: incidenti mortali UE 2022 +4%

20.06.2023

Decennio 2013-2022: 39.553 vittime della strada in meno, risparmiati 104mld di euro di costi sociali

Tra 2021 e 2022, in ben 19 dei 32 Paesi monitorati dal programma PIN [il Road Safety Performance Index, istituito da ETSC nel 2006, a seguito dei primi obiettivi di sicurezza stradale fissati dall’Unione Europea], i decessi sulle strade sono aumentati. Gli aumenti maggiori si sono registrati a Malta e Lussemburgo, con incrementi oltre il 50%. In soli 13 Paesi, invece, le vittime della strada sono diminuite. Le riduzioni maggiori, in Slovenia (-25%), Lettonia (-23%), Lituania e Cipro (entrambi -18%). I dati definitivi sull’incidentalità stradale 2022 italiana verranno diffusi nel mese di luglio, con il tradizionale comunicato stampa ACI-Istat.

Complessivamente, nel 2022 i decessi su strada nell’UE-27 sono aumentati, del 4% rispetto al 2021. Rispetto al 2019, tuttavia - anno che molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno scelto come base per i target del decennio 2020/2030 - i decessi sulle strade UE-27 si sono ridotti del 9%. Sebbene si tratti di un’evoluzione indubbiamente positiva, non sarà, purtroppo, sufficiente a raggiungere l'obiettivo UE 2030 (-50% morti sulle strade), per centrare il quale, negli ultimi tre anni, si sarebbe dovuta registrare una riduzione complessiva del 17,2%.

Sono questi alcuni tra i dati più significativi contenuti nel 17esimo “Rapporto sulla situazione della sicurezza stradale”, curato dal “Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti” (ETSC).

Nell’ultimo decennio, solo uno Stato membro dell'UE ha ridotto il numero di vittime della strada di oltre il 50%: la Lituania (-60%). Altri 13 Paesi PIN (PL, EE, BE, LV, EL, SI, AT, HR, CZ, CH, CY, FI e DE) hanno ottenuto una diminuzione superiore alla media UE (22%), altri ancora sono progrediti in misura minore. Quattro i Paesi che, nello stesso decennio, hanno fatto registrare un aumento delle vittime della strada: Malta, Israele, Paesi Bassi e Lussemburgo.

Nel decennio 2013-2022, in UE sono state evitate 39.553 vittime della strada, rispetto al numero che si sarebbe registrato se ogni Stato membro avesse proseguito con gli stessi livelli del 2012. Ulteriori 40.987 vite, però, avrebbero potuto essere salvate se si fosse raggiunto quel 6,7% di riduzione annuale, necessario per centrare l’obiettivo di riduzione del 50% delle vittime della strada in 10 anni.

La riduzione delle morti sulla strada nell’UE27 nel 2022 corrisponde a un minor costo sociale di circa 15mld di euro. Si stima che, nel decennio 2013-2022, il minor costo sociale complessivo abbia raggiunto i 104mld di euro. Cifra che sarebbe salita a circa 212mld di euro, se l’UE avesse ridotto i decessi a un tasso annuo costante del 6,7%.

Secondo Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC, “Se le cose resteranno così, l’Europa non raggiungerà il suo obiettivo. Unione Europea e governi nazionali dovranno raddoppiare gli sforzi per affrontare vecchie e nuove sfide”. Per il Direttore Esecutivo ETSC “una conseguenza delle chiusure dovute al Covid sembra essere il peggioramento del comportamento degli utenti della strada, nonostante la diminuzione del traffico. Eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, e guida distratta non stanno scomparendo. L’applicazione delle norme, dunque, dovrà essere intensificata, non ridotta”.


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