Visualizzazione post con etichetta lombardi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lombardi. Mostra tutti i post

domenica 23 giugno 2019

CONCIATO ROMANO - IL FORMAGGIO PIU’ ANTICO D’ITALIA SCEGLIE LA PIATTAFORMA TITALY. SOLO PRODOTTI DI ECCELLENZA



Caserta, 23 giugno 2019 - Il ‘Conciato Romano’, formaggio più antico d’Italia, sbarca nel digital marketing e sceglie la piattaforma Titaly (www.titaly.it)  per raggiungere gli utenti del gusto sempre alla ricerca di eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche, non sempre reperibili con facilità. E oggi grazie anche a Manuel Lombardi che, con la produzione nell’azienda casearia di famiglia, ha consentito al Conciato di diventare un presìdio Slow Food.


'Dopo alcuni primi contatti avuti con i referenti di Titaly – spiega Lombardi – ho capito che poteva nascere una collaborazione con questa piattaforma. Ho notato la loro cura per i prodotti di eccellenza e di nicchia e così, vista anche la nostra produzione che è limitata a un certo numero di pezzi all’anno, abbiamo trovato un punto di incontro per mettere in vetrina il Conciato su Titaly.it.' I responsabili della giovane piattaforma, infatti, sono sempre a caccia di prelibatezze e di unicità gastronomiche da proporre al loro pubblico che si sta espanendo in rete. 'Il Conciato che produco lo si può trovare anche presso attività fisiche di persone appassionate al prodotto – aggiunge Manuel Lombardi – ma con Titaly stiamo provando una nuova esperienza, in modo da raggiungere utenti che avevano difficoltà a reperirlo o che non l'avevano mai provato'.Titaly, che ha una clientela anche in alcuni paesi d’Europa, è una start-up campana...






martedì 8 agosto 2017

INCHIESTA APPALTI OSPEDALE CASERTA: IOVINE LIBERO VIRTUALE IL 10 AGOSTO. NESSUNA REVOCA DEL LEGALE, AGGIUNTO UN CODIFENSORE


Caserta, 8 agosto 2017 (Casertasette – Telexnews) - L’ex direttore sanitario e di presidio dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, Carmine Iovine, arrestato alla fine dello scorso luglio nell’ambito dell’inchiesta Croce Nera 2 - in cui la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ipotizza a vario titolo i reati di falso, turbativa e un episodio di corruzione – potrebbe lasciare il carcere entro la mezzanotte del 10 agosto. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame annullando l’ordinanza cautelare in carcere in quanto ha rilevato la mancata la notifica degli atti ad un secondo legale (oltre all’avvocato Bernardino Lombardi) nell’ambito della trasmissione degli atti. Iovine aveva nominato come codifensore anche l’avvocato Emilio Martino, eseguendo la procedura dal carcere che aveva predisposto regolarmente la trasmissione all’autorità giudiziaria competente ma nel «giro» di trasmissioni la notifica non è arrivata al davanti ai giudici del Tribunale collegio della Libertà dove hanno presenziato gli avvocati Bernardino Lombardi e Nicola Filippelli (per lo studio Martino). La Procura sammaritana, nella persona dei sostituti Carlo Fucci e Giorgia De Ponte, potrebbe però richiedere una nuova ordinanza al gip (di turno) che, valutando nuovamente le esigenze cautelari, potrebbe nuovamente firmarla: potrebbe accadere anche prima del 10 agosto quando si prevede l’apertura delle porte del carcere per Iovine. Intanto, è passato dai domiciliari alla misura interdittiva di due mesi, l’imprenditore Marco Napolitano della Gesap difeso dall’avvocato Sergio Cola, su decisione della XII sezione del Riesame. Nei giorni scorsi era toccato anche a Michele Tarabuso, ex amministratore della Des dalla quale si era dimesso, difeso dagli avvocati Giuseppe Stellato e Umberto Pappadia. Sulla scorta delle sue dichiarazioni, con la quali ha fornito una ricostruzione dei rapporti con Iovine «supportata da documentazione che non appare priva di verosimiglianza e alla luce delle dimissioni rassegnate da amministratore della Des» e, scrive il gip Federica Villano che ha firmato gli arresti, «ritenuto che possa dirsi ridimensionato il quadro indiziario e cautelare posto a fondamento della misura in atto». Davanti al gip Federica Villano e ai pm, nei giorni scorsi, Iovine, assistito dal penalista Bernardino Lombardi, aveva offerto la sua versione dei fatti. «Non sono stato l’unico direttore dell’ospedale in tutti questi anni e non ero certamente il preposto a prorogare i contratti con le società che vincevano gli appalti», avrebbe riferito in sostanza l’ex dirigente in pensione dal novembre dello scorso anno.