Caserta, 20
Novembre 2014 (Casertasette) - Tagli per 150 milioni di euro al fondo patronati,
che ne minano la stabilità, mettondo a
rischio migliaia di posti di lavoro. Questo è l’allarme scattato negli ultimi
giorni, che ha portato i patronati a scendere in piazza per manifestare il loro
dissenso verso il taglio da 150 milioni al fondo loro dedicato, previsto dalla
Legge di Stabilità in discussione alla Camera.
Gli operatori dei patronati
rivendicano il loro impegno quotidiano per i cittadini che con un provvedimento
così restrittivo, se venisse approvato dal Parlamento, metterebbe in ginocchio
la rete dei servizi. Questi organismi svolgono una funzione di pubblica utilità
e di rappresentanza dei bisogni di tutti i cittadini per la difesa e la
promozione dei diritti previdenziali e socio-assistenziali, con oltre 11
milioni di pratiche all'anno. Infatti, con il loro impegno supportano le
‘carenze’ degli istituti di previdenza che dovrebbero, in mancanza dei
patronati, sopperire con l’apertura di oltre 5000 sportelli in più e quindi con
un esborso di denaro pubblico superiore 10 volte a quello previsto per i tagli.
Inoltre c’è da affrontare anche la perdita dei posti di lavoro, che oggi con le
difficoltà in cui versa la nostra Nazione, sarebbe un ulteriore danno per le
famiglie.
“Con i tagli previsti in
questa legge di Stabilità – ha dichiarato il presidente del Claai Bonifacio Di Donato – si mette in discussione
tutto il lavoro che da anni svolgiamo sul territorio. Siamo degli istituti
privati ma abbiamo un riconoscimento pubblico. Infatti, la Corte Costituzionale
nel 2000 riconobbe l’interesse pubblico ai patronati, direttamente riconducibile
all'art. 3, secondo comma della Costituzione. Inoltre se venissero approvati
questi tagli, saremo costretti ad effettuare licenziamenti nelle nostre
strutture che andrebbero ad incidere ulteriormente sulle famiglie”. I tagli paventati nella legge di stabilità
metterebbero in ginocchio un intero sistema e soprattutto creerebbero
difficoltà agli anziani che dovrebbe fare ore ed ore di fila all’Inps per
sbrigare le pratiche.