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lunedì 9 dicembre 2019

RUBRICA ACI A CURA DEL DIR. PERRETTA: PASSAGGI PROPRIETA' E RADIAZIONI SEGNO MENO A NOVEMBRE 2019





Casertasette, 5 dicembre 2019 (Casertasette - Telexnews.it) - 


ACI: SEGNO MENO A NOVEMBRE PER

PASSAGGI DI PROPRIETÀ E RADIAZIONI

 

Segno meno a novembre per il mercato dell'usato delle quattro ruote rispetto allo stesso mese del 2018. I passaggi di proprietà delle autovetture, depurati dalle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), hanno archiviato a novembre una variazione mensile negativa del 4,1%, che, a parità di giornate lavorative, si trasforma in un aumento dello 0,7%. Ogni 100 auto nuove ne sono state vendute 174 usate nel mese di novembre e 159 nei primi undici mesi dell'anno.

 

Sulla scia del continuo calo delle prime iscrizioni di autovetture diesel (-20%), anche questo mese si registra una diminuzione dei passaggi di proprietà di quelle alimentate a gasolio (-4,4%), che, però, hanno sostanzialmente mantenuto la quota percentuale sul totale (49,2%).

 

Male anche il bilancio dei passaggi di proprietà delle due ruote, che, al netto delle minivolture, a novembre hanno registrato una variazione mensile negativa del 5,1%.

 

Nei primi undici mesi dell'anno sono state rilevate, complessivamente, crescite dello 0,4% per le autovetture e dello 0,2% per tutti i veicoli, contro una flessione dello 0,5% per i motocicli.

 

I dati sono riportati nell'ultimo bollettino mensile “Auto-Trend”, l'analisi statistica realizzata dall'Automobile Club d'Italia sui dati del PRA, consultabile sul sito www.aci.it

 

Diminuiscono a novembre anche le radiazioni di autovetture che hanno subìto un calo mensile del 6,5%. Il tasso unitario di sostituzione a novembre è stato pari a 0,80 (ogni 100 autovetture iscritte ne sono state radiate 80) ed a 0,78 nei primi undici mesi dell'anno. In discesa anche leradiazioni di motociclicon un decremento mensile del 10,1%.

 

Nel periodo gennaio-novembre 2019 le radiazioni hanno archiviato crescite complessive dell’1,8% per le autovetture e dell’1,4% per tutti i veicoli, a fronte di una flessione del 6,5% per i motocicli.



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RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE PERRETTA: 74ma CONFERENZA TRAFFICO/CIRCOLAZIONE



RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE PERRETTA: 74MA CONFERENZA TRAFFICO/CIRCOLAZIONE

Caserta, 26 novembre 2019 Casertasette - Telexnews.it) -


74ma CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE

COMPARTO AUTO: SFIORERÀ OBIETTIVO 2030

EMISSIONI GAS SERRA RIDOTTE A 49 MLN. DI TONNELLATE.

 

MOBILITÀ ECO-RAZIONALE SIGNIFICA:

INCENTIVARE SOSTITUZIONE VEICOLI VECCHI E INQUINANTI

14 MLN DI AUTO (35% PARCO CIRCOLANTE) SONO ANTE EURO 4

60% PARCO AUTOBUS È FORMATO DA DIESEL EURO 3

PROMUOVERE TPL, MOBILITÀ CONDIVISA E CICLOPEDONALE

 

TRANSIZIONE ALL’ELETTRICO

NON PENALIZZI FASCE SOCIALI PIÙ DEBOLI

 

STICCHI DAMIANI (ACI):

“GRAZIE A EVOLUZIONE COSTANTE DELLE TECNOLOGIE,

NATURALE CRESCITA DELL’ELETTRIFICAZIONE E SPONTANEE SCELTE DEL MERCATO,

È POSSIBILE RAGGIUNGERE, PROGRESSIVAMENTE E SENZA FORZATURE,

UNA NUOVA MOBILITÀ SOSTENIBILE CHE

SALVAGUARDI IL DIRITTO UNIVERSALE ALLA MOBILITÀ

E GARANTISCA UN SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

E LA TENUTA DEL FORTE SETTORE AUTOMOTIVE ITALIANO”

 

SCENARIO 2030:

AUTO TERMICHE = 82% PARCO CIRCOLANTE, IBRIDE 10%, ELETTRICHE 9%.




Grazie agli sforzi congiunti tra industria dell’auto e dell’energia, e ai significativi risultati già conseguiti dai veicoli benzina e diesel in fatto di riduzione delle emissioni inquinanti (PM, CO, NOx), l’Italia riuscirà a sfiorare l’obiettivo 2030 – ridurre a 49 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti le emissioni di “gas serra” – in uno scenario tendenziale che non prevede politiche incentivanti.

Il settore automobilistico, infatti, contribuirà per 54,5 Mt di CO2 eq, sforando l’obiettivo solo dell’11 per cento. Per ridurre i 5 milioni di tonnellate di CO2 eq in eccesso, occorrerà, invece, adottare politiche che incentivino la sostituzione dei mezzi di trasporto più vecchi e più inquinanti, sia pubblici che privati, e promuovano il trasporto pubblico e la mobilità condivisa e ciclopedonale.



È questo, in estrema sintesi, quanto emerge da “Per una transizione energetica eco-razionale della mobilità automobilistica”, lo studio realizzato da Fondazione Caracciolo – Centro Studi dell’Automobile Club d’Italia,ENEA e CNR-Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l'Energia e i Trasporti, presentato questa mattina a Roma, in occasione della “74ma Conferenza del Traffico e della Circolazione”, alla presenza del Presidente del ConsiglioGiuseppe Conte, dellaMinistra delle Infrastrutture e dei TrasportiPaola De Micheli.



“L’approfondito studio della Fondazione Caracciolo ci consegna un chiaro e reale scenario sul futuro della nostra mobilità – ha dichiarato il Presidente ACI, Ing. Angelo Sticchi DamianiGrazie alla costante evoluzione delle tecnologie, alla naturale crescita dell’elettrificazione dei veicoli e alle spontanee scelte del mercato, progressivamente e senza forzature, è possibile raggiungere una nuova mobilità sostenibile, che salvaguardi il diritto universale alla mobilità, specie nelle aree metropolitane, e garantisca un significativo miglioramento della qualità dell’aria e la tenuta del forte settore automotive italiano. La transizione eco-razionale della mobilità – ha proseguito Sticchi Damiani – consentirà di raggiungere il contenimento delle emissioni di C02 su livelli prossimi agli obiettivi fissati dall’Europa al 2030. Un’ulteriore auspicabile accelerazione di questo percorso potrà arrivare dal sostegno a rottamare le vecchie auto da Euro 0 a 3, le più inquinanti, con auto più sicure e avanzate, quali, ovviamente, le ultimissime Euro 6d e come anche le recenti e più accessibili Euro 4 e Euro 5.”



Ciascun motore e vettore energetico – ha sottolineato Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo –apporterà un contributo importante agli obiettivi di decarbonizzazione nel nostro Paese, in virtù degli investimenti in atto e in programma per i prossimi anni. È necessario, quindi, un quadro regolatorio chiaro e certo che, in ottica di neutralità tecnologica, consenta alle imprese di proseguire nelle strategie di investimento, leva centrale dell’evoluzione energetica dell’automobile, potendo contare su una prospettiva di lungo termine definito. Le scelte di policy – ha concluso la Presidente Fusco - dovranno essere fondate su criteri di eco-razionalità, che coniughino le esigenze ambientali con quelle economiche e sociali, così da conseguire l’obiettivo minimizzando i costi per la collettività”.



Scenario 2030

Secondo lo studio ACI-CNR-ENEA - in uno scenario tendenziale, che non sconti politiche di intervento - nel 2030le auto termiche rappresenteranno l’82% del parco circolante, le ibride il 10%, le elettriche (BEV e PHEV) quasi il 9%.

Investire promozione TPL e sostituzione mezzi più inquinanti

Efficientamento e promozione di TPL e mobilità condivisa e ciclopedonale, riducono le emissioni climalteranti (fino a 49 Mt di CO2 eq) e migliorano qualità dei trasporti e vivibilità delle città. Unapianificazione eco-razionale della mobilità deve, quindi, prevedere investimenti per l’eliminazione o lasostituzione con usato recente dei quasi 14 milioni di auto ante Euro 4 (il 35% del parco circolante) e per losvecchiamento dei mezzi pubblicisostituendo gli autobus Diesel Euro 3 (il 60% del parco autobus nazionale),con modelli elettrici alimentati da energie rinnovabili (ogni sostituzione comporta una riduzione delle esternalità ambientali pari a 24.055 Euro l’anno).



Valutare emissioni durante intero ciclo di vita dei mezzi di trasporto

ACI, CNR ed ENEA sottolineano che - dato che i veicoli non inquinano soltanto nella fase d’uso - le emissioni devono essere valutate durante tutte le fasi del ciclo di vita: produzione, distribuzione, trasporto, uso, dismissione e riuso.Nella fase di produzione, ad esempio, le auto elettriche emettono l’82% in più di CO2 di quelle termicheper recuperare nella fase d’esercizio, arrivando a “pareggio emissivo” dopo circa 45.000 km. Con l’aumento delle percorrenze, però, aumentano i vantaggi emissivi dell’auto elettrica: a 150.000 km l’auto elettrica produce emissioni di CO2 inferiori di almeno il 20% di un’autovettura termica.

A proposito di auto elettriche, lo studio invita a considerare il fatto che con la diffusione dell’auto elettrica e con i minori consumi legati al progresso dei motori, si ridurranno le entrate fiscaliderivanti dalle accise sui carburanti che nel 2018 hanno generato - per le sole autovetture - entrate pari a 18,474 miliardi.

Non va, inoltre, sottovalutato il rilevante contributo che anche i veicoli ibridi, a metano e GPL potranno offrire al raggiungimento dei target ambientali. Un veicolo a metano, ad esempio, presenta oggi emissioni inferiori a 95 gCO2/km: un valore già in linea con gli obiettivi europei.



Evitare che transizione all’elettrico penalizzi fasce sociali meno abbienti

ACI, CNR ed ENEA, infine, invitano a scongiurare il paradosso di una transizione all’elettrico che gravi sulle spalle delle fasce sociali meno abbienti. In alcune regioni, grazie agli incentivi per l’acquisto di un’automobile elettrica, si può arrivare ad un risparmio di 16.000 euro, anche per modelli di alta gamma, che rimangono tuttavia, fuori dalla portata di un’ampia fascia della popolazione.

Inoltre, nonostante i moderni veicoli euro 6 abbiano ridotto sensibilmente le emissioni, nonché migliorato gli standard di sicurezza (un veicolo di recente immatricolazione ha quasi il 50% di probabilità in meno di essere coinvolto in un incidente stradale grave), nelle regioni con PIL pro-capite più basso, solo un veicolo su 10 è di classe Euro 6.

Lo studio completo della Fondazione Caraccolo - Centro Studi ACI è online:

http://www.fondazionecaracciolo.aci.it/fileadmin/documenti/notizie/Transizione_energetica_26_11_19_Def.pdf

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RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: ACI E AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE INSIEME PER IL TURISMO E L’AUTOMOTIVE



Caserta, 14 novembre 2019 (Casertasette - Telexnews.it) -

ACI E AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE
INSIEME PER IL TURISMO E L’AUTOMOTIVE




L'Automobile Club d'Italia e l'Agenzia per la Coesione Territoriale hanno firmato a Roma un protocollo d'intesa che impegna le parti fino al 31 dicembre 2022 nella collaborazione a favore delturismo e dell'automotive.



Siglato dal Direttore Generale pro-tempore ACT,Antonio Caponetto, e dal Presidente ACI, Angelo Sticchi Damiani, alla presenza del Segretario Generale dell’Automobile Club d’Italia, Gerardo Capozza, l’accordo getta le basi per la futura individuazione di nuovi e più specifici ambiti di collaborazione.



L’intesa si concentra su progetti finanziabili, incardinati sul turismo e l'automotive, in grado di stimolare lacrescita economica, culturale e sociale del territorio, prevedendo inoltre l'adesione di ACI ad iniziative europee in linea con i suoi ambiti istituzionali.



Attraverso la propria "Struttura progetti comunitari per automotive e turismo", istituita nel febbraio del 2019 con sede a Bruxelles, l’Automobile Club d’Italia è delegata all'attuazione del protocollo con ACT, che si integra con quanto già stipulato traACI ed Enit lo scorso luglio per il potenziamento delle strategie promozionali delle risorse turistiche italiane e la valorizzazione degli eventi sportivi automobilistici e del motorismo storico.


RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: LA MAPPA ACI DEGLI INCIDENTI STRADALI.


Caserta, 12 novembre 2019 (Casertasette - Telexnews.it) -



LA MAPPA ACI DEGLI INCIDENTI STRADALI



76 incidenti su 100 su strade urbane, 18 sulle extraurbane, 6 in autostrada


Le strade più pericolose:

Penetrazione urbana A24, Raccordo di Reggio Calabria, Tangenziale Nord di milano


due ruote:

SS 01 Aurelia, Grande Raccordo Anulare e SS 145 Sorrentina


pedoni:

Aurelia, Adriatica e Casilina


76 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 6 in autostrada e 18 su strade extraurbane; nel 2018 in autostrada è stabile il numero di incidenti ma aumenta il numero di morti (a causa dell’incidente del Ponte Morandi), sulle strade extraurbaneaumentano gli incidenti ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%), nei centri abitati diminuiscono sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane.


Sono i dati essenziali che emergono da “Localizzazione degli incidenti stradali 2018”, lo studio, realizzato dall’ACI, che analizza i 37.228 incidenti (1.166 mortali), 1.344 decessi e 59.853 feriti, avvenuti su circa 55.000 chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese.


In autostrada i veicoli per il trasporto delle merci - autocarro (anche leggero), autotreno o autoarticolato -sono coinvolti nel 31% degli incidenti.


Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%). Dalle 18 alle 20 le ore più critiche.

Giugno e Luglio i mesi con la maggiore incidentalità (rispettivamente il 9,9% e 10,4% del totale).


Prendendo come riferimento l’anno 2010, gliincidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidentisonoaumentati dell’1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell’1,6% (22 in meno).


Le autostrade urbane risultano quelle con lamaggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi.


Infatti la Penetrazione urbana della A24 (12,9 inc/km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano(nel tratto in provincia di Monza - 10,3 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti,mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km.


Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km) e alla SS131 dir –Carlo Felice in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km).

GLI UTENTI VULNERABILI


Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi, anche se in diminuzione rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, “dueruotista” o pedone. Nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2%unpedone (137) e nel 3% un ciclista (39). Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e“dueruotisti” il 34,8%.


DUE RUOTE


I veicoli a due ruote (biciclette comprese), sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali.

L’indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all’1,3 delle auto.


Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia in Liguriail Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina.

PEDONI

Tra le strade con un numero particolarmente elevato di investimentiAureliaAdriatica,Casilina.

CHI MIGLIORA


Rispetto al 2018, nel complesso, le strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente: SS 7 quater Domiziana, SS 69 di Val d’Arno, SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, SS 222 Chiantigiana, SS 229 del Lago d'Orta, SS 513 di Val d'Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (Casalecchio-Aeroporto-San Lazzaro).



Lo studio dell’ACI, consultabile sul portalewww.lis.aci.it, comprende due sezioni distinte, una relativa ai dati generali di incidentalità e l’altra specifica sulla localizzazione degli incidenti stradali avvenuti sulla rete viaria principale.


La sezione dedicata alla localizzazione contiene la statistica degli incidenti per ciascun chilometro di strada analizzato, con dettagli relativi alle conseguenze alle persone, tipologia di incidente, mese, ora, giorno settimana, particolari categorie di veicoli coinvolti, caratteristica del luogo di accadimento.


Completano l’analisi le mappe di incidentalità: numero di incidenti per chilometro su ciascuna strada con dati dell’anno di riferimento, numero di incidenti mortali per chilometro per ciascuna strada con dati dell’ultimo triennio, oltre alla geolocalizzazione degli incidenti. 


Articolo proveniente dal quotidiano Casertasette.com

venerdì 1 novembre 2019

RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: STUDIO ACI-BOSCH SU SISTEMA ASSISTENZA GUIDA ADAS



Milano, 29 ottobre 2019 - ACI – BOSCH sull’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS)
Fino al 38% di incidenti in meno grazie al sistema di assistenza alla frenata e agli altri strumenti di assistenza alla guida

Studio ACI-Bosch su un campione italiano di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018. Prima indagine che dimostra l'efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS) in relazione ai chilometri percorsi.

 
L’Automobile Club d'Italia e BOSCHhanno presentato a #ForumAutoMotive a Milano uno studio realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, in collaborazione con il Politecnico di Torino, che valuta l'efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS). La ricerca, basata sui dati provenienti dalle “scatole nere” di un campione di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, analizza l'esposizione al rischio di diversi modelli di auto vendute in Italia, considerando per la prima volta i chilometri percorsi dalle vetture. Nei due anni presi in esame, i veicoli hanno percorso rispettivamente 11,5 miliardi di km nel 2017 e 13 miliardi di km nel 2018.

 

Gli ADAS riducono il rischio di incidentalità

Dall'indagine emerge che un veicolo immatricolato da più di quindici anni presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolto in un incidente grave rispetto a uno immatricolato da soli due anni. I modelli più costosi, con prezzo di listino medio pari a 30.000 euro e dotati di un numero maggiore di sistemi di assistenza alla guida, sono coinvolti in incidente 5,7 volte ogni milione di chilometri, mentre i veicoli con prezzo inferiore ai 15.000 euro sono esposti a un rischio triplo, rimanendo coinvolti fino a 15 volte ogni milione di chilometri percorsi.

 

Il sistema di assistenza alla frenata aiuta a evitare incidenti stradali

La ricerca valuta l’efficacia specifica di alcuni ADAS e, in particolare, i benefici legati all'utilizzo del sistema diassistenza alla frenata. Alcuni modelli dotati di questa tecnologia, infatti, hannofino al 38% di probabilità in meno di essere coinvolti in un incidente stradale rispetto alle vetture che ne sono sprovviste. Possono dunque essere evitati fino a 4 incidenti su 10 per i veicoli più costosi, mentre per i modelli della categoria A (mini) e B (utilitarie), fino a 2 su 10. Nonostante questo, però, la diffusione delle auto dotate del sistema di assistenza alla frenata sulle nostre strade è ancora limitata. Solo 1 veicolo su 5 dispone di questa tecnologia di serie: un dato che potrebbe essere facilmente migliorato, considerando che il sistema è potenzialmente disponibile per il 75% dei modelli di veicoli.

 

Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo e Vice Presidente di Automobile Club d’Italiaafferma: “la metodologia sperimentale adottata dalla Fondazione ha dimostrato l'esistenza di un’evidente correlazione fra età del veicolo, dotazioni di sicurezza e rischio di incidentalità. Esiste un’accentuata esposizione al rischio dei veicoli più vecchi e dal prezzo di listino più basso. E’ doveroso correggere questo vulnus e accelerare il processo di messa in sicurezza dei veicoli. Accessibilità significa garantire che le tecnologie per la sicurezza siano presenti su tutti i veicoli, indipendentemente dalla loro fascia di prezzo”.


RUBRICA ACI A CURA DEL DIRETTORE MARINO PERRETTA: NASCE “IO”: L’APP CHE AVVICINA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E CITTADINI


Roma, 16 ottobre 2019 -NASCE “IO”:  L’APP CHE AVVICINA PA E CITTADINI

Comunicazioni, scadenze e pagamenti semplici, veloci e sicuri.

 
L’Automobile Club d’Italia è parte del progetto di cittadinanza digitale “IO”,l’App dei servizi pubblici, sviluppata dal Governo, attraverso il Team per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui prima fase di sperimentazione ha interessato i Comuni di Milano, Torino e Ripalta Cremasca (CR).

 Grazie all'integrazione con le piattaforme pagoPA,ANPR e SPID, l’App “IO” mette in condizione tutti i soggetti pubblici che erogano servizi digitali di interagire con i cittadini, in modo semplice e veloce, per informazioni, scadenze e pagamenti.

 ACI partecipa all’App “IO” con un messaggio di benvenuto, che evidenzia la posizione tributaria dei veicoli intestati (a chi non è intestatario di veicoli, vengono illustrati i servizi offerti dall’ACI), un avviso di scadenza del bollo auto(inviato 15 giorni prima della scadenza), un avviso di bollo scaduto (se non pagato), con contestuale possibilità di pagamento tramite PagoPA, e la visualizzazione del Certificato di proprietà digitale del veicolo (CDPD).

 “L’Automobile Club d’Italia – dichiara Vincenzo Pensa, Direttore Centrale Sistemi Informativi e Innovazione dell’ACI - è stata tra le primissime PA a manifestare una ‘vocazione digitale’, ed è da sempre in prima linea nello sviluppo e nell’adozione di tutte quelle nuove tecnologie in grado di rendere sempre più facile, più chiaro, più veloce e più sicuro il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione”.

 “IO”, spiega il Responsabile dei Sistemi Informativi e Innovazione ACI, permette di “fare sistema”, cioè di creare valore oltre che per il singolo anche per la collettività, creando quei presupposti culturali necessari perché il concetto di cittadinanza digitale possa espandersi con rapidità e in maniera diffusa.

 
“Terminata questa fase di sperimentazione – prosegue Pensa – l’ACI attiverà su App “IO” anche “AvvisACI”, un importante servizio che permetterà agli automobilisti di essere avvisati tramite email o SMS, ogni volta che viene trascritto al PRA un evento relativo ad un loro veicolo”.